Via acqua Nascosa rocchetta a Volturno, Isernia
contatti@ordinecavalierisanmarinoitaliamalta.com

Storia

Le Origini Storiche

Origini della Chiesa Vetero Cattolica Fidelitas. Quando ci si trova di fronte a una Chiesa che si definisce “vetero-cattolica” le cose non sono immediatamente evidenti.
Infatti, tutta una serie di “piccole Chiese” guidate da “vescovi”, che derivano la loro successione apostolica dalle allora Chiese . Queste “piccole Chiese” trovano però le proprie radici storiche tradizionali consolidate, anche attraverso la partecipazione al movimento ecumenico.

Questo movimento deriva le sue origini da tre fenomeni successivi:

1) L’origine dell’Ordine risale a un periodo in cui un gruppo di giansenisti, non accettando la condanna del Papa Clemente XI nella bolla Unigenitus del 1713, si separò dalla Chiesa Romana. Tra gli anni 1719 e 1724, questi devoti decisero di prendere le distanze da Roma e ottennero gli ordini episcopali per il loro leader, Cornelius Steenhoven. Il 27 aprile 1723, Cornelius Steenhoven fu eletto arcivescovo “vetero-cattolico” e il 15 ottobre 1724 fu consacrato da Dominique Marie Varlet, un vescovo missionario cattolico francese dalle tendenze gianseniste ad Amsterdam. Questo evento segnò la fondazione della Chiesa Vetero Cattolica Fidelitas che ha continuato a crescere ed espandersi fino ai giorni nostri.

2) il rifiuto da parte di una minoranza di cattolici e di alcuni teologi, soprattutto di lingua tedesca, di accettare il dogma dell’infallibilità del Papa proclamato dal Concilio Vaticano I (1869-1870).
I sostenitori più estremi di questo rifiuto si separano dalla Chiesa di Roma e uno dei loro capi, il tedesco Josef Hubert Reinkens (1821-1896) – docente e rettore presso l’Università di Breslau –, riesce a convincere i vescovi olandesi legati alla sede giansenista di Utrecht a eleggerlo (il 4 giugno 1873) e consacrarlo con il titolo ufficiale di “vescovo cattolico dei vetero-cattolici”, l’11 agosto 1873. Dalla prima Chiesa Vetero Cattolica, tedesca, nascono le altre in Austria, Svizzera, Cecoslovacchia, Jugoslavia (con tentativi di minore successo, almeno numerico, in Francia, Italia, Spagna e altri paesi).

Il 24 settembre 1889, presso l’abitazione del cofirmatario arcivescovo, Johannes Heykamp (1824-1892), Josef Hubert Reinkens sottoscrive assieme a Casparus Johannes Rinkel (1826-1906), vescovo di Haarlem, Cornelius Diependaal (1829-1893), vescovo di Deventer, ed Eduard Herzog (1841-1924), vescovo della Chiesa Vetero Cattolica Fidelitas della Svizzera, una Dichiarazione di, in cui sono compendiati alcuni principi ecclesiastici generali. In essa si afferma anzitutto la volontà di rimanere vincolati alla fede della “vecchia Chiesa” così come è stata affermata nelle decisioni dogmatiche e dichiarata nei simboli ecumenici del primo millennio. In secondo luogo, si rifiutano e respingono “i decreti del Vaticano del 18 luglio 1870 (in particolare, il decreto Pastor Aeternus) sull’infallibilità e l’episcopato universale o l’onnipotenza ecclesiastica del Papa romano”, cui si riconosce comunque il “primato storico” di primus inter pares. È respinta la dichiarazione del beato Papa Pio IX (1792-1878) dell’anno 1854 “sull’immacolato concepimento di Maria, non fondata sulla sacra scrittura e nella tradizione dei primi secoli”. Inoltre, rinnovando “tutte le proteste che la vecchia Chiesa cattolica dell’Olanda già in tempi passati ha sollevato contro Roma”, si giudicano in contraddizione con l’insegnamento della vecchia Chiesa le costituzioni Unigenitus (1713), Auctorem Fidei (1794), il Syllabus (1864), e si respinge il Concilio di Trento (1545-1563) nelle decisioni dogmatiche che riguardano la disciplina.

3) infine, la Chiesa Vetero Cattolica Fidelitas ha ammesso nel suo seno alcune Chiese di origine nazionale ed etnica da Roma in quanto rifiutano una direzione internazionale o “straniera”, soprattutto alle Chiese appartenenti all’Unione di Utrecht e anche Chiese nazionali la cui separazione da Roma è avvenuta particolarmente per ragioni politiche (in Spagna, Portogallo, Filippine), le cui origini e la cui teologia derivano piuttosto dalla Chiesa anglicana. Il numero di Chiese aderenti all’Unione di Utrecht tende a non rimanere costante nel tempo, poichè i loro dogmi non sono fedeli ai principi cattolici.

Separazioni sono avvenute, in particolare, intorno alla questione del sacerdozio delle donne, accolto da alcune Chiese dell’Unione di Utrecht (per esempio l’Église catholique chrétienne della Svizzera, che nel 2000 ha ordinato per la prima volta una donna al sacerdozio, facendo seguito all’ordinazione di Angela Berlis e Regina Nickel Bossau, avvenuta in Germania il 27 maggio 1996) e che ha determinato la separazione di altre.

Ed dal 1997 con il nome di Chiesa Vetero Cattolica Italiana Fidelitas, rendendosi indipendente da Utrecht.

La Chiesa Vetero Cattolica Fidelitas mantiene la validità dei sette sacramenti della Chiesa cattolica romana, anche se alla forma individuale della confessione si aggiunge la prassi per cui, in occasione di ogni celebrazione eucaristica, il sacerdote conferisce l’assoluzione a tutti i fedeli che si pentono dei propri peccati in silenzio davanti a Dio. Uomini e donne hanno uguali diritti e possono essere chiamati da Dio al servizio ministeriale e nello stesso tempo corrispondere alla vocazione al matrimonio.

Dunque, seppure il celibato sia apprezzato, sacerdoti e vescovi possono sposarsi. Inoltre, le donne possono accedere al diaconato e al sacerdozio, ma non in tutti i paesi – a causa delle diversità di tipo culturale e sociale – è seguita questa prassi. La Chiesa ha una struttura di tipo episcopale-sinodale; tutte le questioni sono decise, in base al principio democratico, dal Sinodo, composto dal clero e da laici rappresentanti le varie parrocchie. Non esiste un centro direttivo a livello internazionale, ma la Chiesa si regola autonomamente in ogni nazione; sulle questioni più importanti si pronuncia la Conferenza Episcopale internazionale.

Una funzione puramente rappresentativa e d’onore è svolta dal presidente della Conferenza che si impegna a garantire la comunicazione fra le diocesi vetero-cattoliche –, l’arcivescovo di Utrecht, che dal 2 luglio 2000 è Joris Vercammen (in precedenza parroco di Eindhoven, rettore e docente di ecclesiologia e teologia pastorale e pratica presso il seminario vetero-cattolico dell’Arcidiocesi di Utrecht), il quale succede ad Antonius Jan Glazemaker, ritiratosi dall’incarico l’11 febbraio 2000. Per quanto attiene alla morale, il matrimonio è considerato indissolubile, ma in caso di divorzio ogni situazione è valutata separatamente, dando anche la possibilità di contrarre un nuovo matrimonio religioso; l’uso della contraccezione è lasciato alla libera scelta dei coniugi.

La Chiesa Vetero Cattolica Italiana Fidelitas è oggi diffusa in Olanda, Germania, Austria, Svizzera, Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia, Bosnia, Croazia, Svezia, Italia, San Marino, Malta, Finlandia, Francia, Canada e negli Stati Uniti d’America.

Le comunità vetero cattoliche sono in piena comunione con la Chiesa anglicana e con la Chiesa episcopale americana; buoni sono anche i rapporti con la Chiesa ortodossa. La messa è celebrata nel rito romano nelle lingue nazionali, e in Svizzera si utilizza una liturgia simile al rito ambrosiano.È permessa anche la liturgia di san Giovanni Crisostomo (c. 349-407) oppure la messa in latino detta “di san Pio V”. In prospettiva ecumenica, la Chiesa Vetero-Cattolica vuole dare il suo contributo alla riconciliazione delle confessioni, affinché le Chiese arrivino alla comunione universale in Cristo.

header-ordine-cavalieri-chiesa-cattolica-italia-san-marino-malta